Dal Basso | Emis Killa | Supertesti.it




Dal Basso



Testo Dal Basso

Per un attimo guardate giù
dove c‘è solo vergogna e pattume
partito dal basso per farmi sentire
quindi col cazzo che abbasso il volume.
Capo del rap, la mia umiltà
non c‘entra niente coi capi firmati
se spendo due pali da Gucci è perché da bamboccio giravo con gli abiti usati.
Sono sempre lo stesso
solo che adesso c‘è il sole e io spero non piova
mani ovunque come una piovra
per non fare la fine di Povia.
Non mi stupisco di quanto è successo
tanto è sempre la solita storia
da pezzente ti vogliono bene
ma se fai successo la gente ti odia.
La mia musica è chimica
poche le cose che tengo in considerazione:
autostima, autocelebrazione
meglio che l‘autocommiserazione.
La gente vocifera di ciò che ottengo
non considera il tempo che spendo
sapesse che freddo in quell‘appartamento
per poco crepavo di assideramento
ho rischiato e chi c‘era lo sa
ogni stronzata si spiffera al vento
questo paese è una figa dentata ed Emis Killa lo infilerà dentro
molta più grana, molte più grane, non c‘ho più fame, non c‘è che fama
mo che la mia stessa gente mi infama come è successo con Dolce&Gabbana.
Boy

Nella mia vita ho provato di tutto per essere al top
non mi scambiare per certi perdenti io ho preso coi denti ogni cosa che ho.
Porte sbattute sopra la mia faccia
fino all‘altro ieri dicevano no e oggi che passo per strada brillando li sento che dicono woo.

La vita è bastarda io avevo due opzioni per scalare quella montagna
riempire quintali di carta
o in banca con il passamontagna
oggi mamma è commossa e piange perché ogni volta che faccio show
quando salgo sul palco fanno ooooh.

E‘ morto Emiliano ma con Emis Killa nei dischi è rinato
dalla scena ero discriminato
ora sui loro dischi ci cago
spietato e iracondo musica killa, proiettili in radio,
perché quando vieni dal fondo pensi col cazzo fra‘ che ci ricado.

I cantanti che un tempo sfottevano il rap non muovono il collo da tempo
ora che li hanno messi da parte la loro invidia si colloca al centro,
ora stanno con la luna storta davanti all‘ufficio di collocamento
mentre per me frate è festa ogni giorno
ogni sera una torta e una zoccola dentro.
E bravo chi non si accontenta
chi non a chance e le inventa
macchine che fanno 280
ma voglio che ci vedono bene giriamo a 30
perché chi non ha niente ciò che ottiene lo stenta.
Facciamo i conti, fanculo l‘oste dai portaci dentro sti posti che tengono chiusi se siamo noi ospiti ostici, mandiamo indietro le ostriche, blocco rex figlio di stirpi di schiaffi e non cambio su un trono da re,
perché puoi togliere Killa dal blocco, ma non puoi togliere il blocco da me.
Io che so ancora di polvere e fango non temo nessuno di questi maiali
perché nel fango ci sono cresciuto e so fottervi senza sporcarmi le mani
Vuoi?

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